Le nostre ossa sono in costante evoluzione, così come accade per altri organi del nostro corpo. Nel corso dell'infanzia e della giovinezza le ossa crescono e si rafforzano, con il raggiungimento del picco di massa ossea intorno ai 30 anni. Con il passare del tempo, però, le ossa tendono ad indebolirsi ed in alcune circostanze possono porre il soggetto a rischio frattura, per l'insorgenza dell'osteoporosi.
Tra i sintomi più facili da riconoscere si riscontrano il calo di statura e la cifosi della parte superiore della colonna vertebrale. Le fratture più frequenti sono quelle a carico dell'anca, delle vertebre, del polso, della colonna vertebrale e delle costole. La prevenzione dei danni alle ossa diventa quindi fondamentale per il benessere della persona.
Chi dovrebbe sottoporsi periodicamente a questo tipo di test:
- Tutte le donne sopra i 40 anni
- Tutti gli uomini sopra i 50 anni (1 su 8 ne soffre senza saperlo)
- Donne in menopausa precoce o che seguono cure ormonali
- Tutti coloro che seguono terapie a base di Calcio e vitamina D
- Soggetti in terapia anti-ipertensiva
- Coloro che hanno familiarità con questa patologia
- Soggetti in condizioni di vita sedentaria, obesità o sottopeso
- Sportivi soggetti ad intensa e frequente attività fisica
- Soggetti in terapie prolungate con cortisonici ed immunosoppressori
- Soggetti che abusano di fumo ed alcool
L'apparecchio per effettuare la MOC è detto ultrasonometro e genera ultrasuoni che attraversano il tallone. Il test si effettua al calcagno perché la struttura dell'osso è molto simile dal punto di vista biomeccanico a quella del femore e delle vertebre, ovvero le sedi più soggette a frattura nei casi di osteoporosi. Gli ultrasuoni vengono rallentati nella loro corsa se attraversano l'aria, quindi, durante questo esame, dell'acqua tiepida riempie le membrane a contatto con il calcagno per far sì che gli ultrasuoni non subiscano interferenze.
Per effettuare l'esame occorre che il piede sia nudo. La misurazione ha una durata di circa 10 secondi.
Se l'esame dovesse mettere in evidenzia un rischio di osteoporosi, questo non significa che certamente si verificherà una frattura ossea. L'esito positivo indica però che il rischio di fratture esiste ed è maggiore di quello che correrebbe una persona sana. Il test associato ad altri esami permette di valutare lo stato complessivo della qualità dell'osso ed il quadro clinico di un paziente.